I segn de le canpane de la vècia tor

Ben trovati! Questa settimana la Pillola diventa domenicale e si parla di campane:

I segn de le canpane de la vècia tor”

(Quando le campane di Valeggio regolavano i ritmi della vita)

Nei secoli passati i ritmi di vita della comunità valeggiana erano scanditi dai rintocchi delle campane che, dall’alto della vecchia torre campanaria, crollata nel 1977, si espandevano in tutto il territorio circostante.

In un mondo, ormai inimmaginabile, senza mass media e smartphone, i sacri bronzi erano un riferimento insostituibile su cui tutti regolavano le loro vite.

L’Ave Maria mattutina suonava per svegliare i fedeli e per ricordare loro di recitare l’Angelus Domini, una preghiera mariana nata nel 1269, che doveva essere ripetuta anche a mezzogiorno e alla sera quando rintoccava “l’ora de nòt”.

Le campane assunsero una fondamentale funzione di supporto alla religione cristiana. I loro suoni, oltre a scandire il trascorrere del tempo e costituire un richiamo liturgico, svolgevano anche la funzione di comunicare al popolo situazioni di pericolo imminente, gioie, dolori e lutti attraverso il loro linguaggio rimasto inalterato nei secoli. I rintocchi dei sacri bronzi hanno da sempre vivacizzato ogni comunità, al punto che un eventuale silenzio dovuto a motivi tecnici o a tradizionali consuetudini religiose, come ad esempio la Settimana Santa, era avvertito con sofferente tristezza.

Per secoli azionate con lunghe corde da abili campanari, solo in epoca recente sono stata elettrificate e temporizzate. Oggi il loro suono, registrato su disco e amplificato, si sente ancora ma non ha più lo stesso sapore di un tempo, disperso, quasi coperto nella cacofonia del traffico e dei rumori moderni.

I vari tipi di rintocchi delle campane (i sacri bronzi erano numerati secondo le loro specifiche tonalità):

L’Ae Maria: (4ª campana)

Ore 05,30 del mattino, in tutte le stagioni, segnava l’inizio delle attività lavorative.

I segn del tenp: (5ª campana)

Subito dopo l’Ave Maria c’era il bollettino meteo:

En bòt (1 colpo): bèl tenp (sereno)

Do bòc (2 colpi): gh’é nùol (nuvoloso)

Tri bòc (3 colpi): piôi (pioggia)

Quatro bòc (4 colpi): fiòca (nevica)

El segn del mesdì: (4ª campana)

Ore 12,00 – mezzogiorno: “l’agonìa de le pignàte”.

Le ore e le mezz’ore: (5ª campana)

Dal 1746 le ore venivano ribattute per maggior comodità di chi ascoltava. La carica a contrappesi dell’orologio dal 1886 era manuale e giornaliera.

L’ora de nòt: (3ª campana)

Ore 20,00, in tutte le stagioni annunciava la fine della giornata lavorativa e il cambio di data. Nel XIX secolo tale cambio fu spostato alla mezzanotte.

I segn de Mésa: (6ª campana)

El prim segn: mezz’ora prima

El reciàm: un quarto d’ora prima

El canpanèl: mentre il sacerdote saliva all’altare.

I segn de scola: (la canpanèla)

Segnava l’inizio delle attività scolastiche. Per questo servizio il campanaro riceveva un compenso annuo dall’Amministrazione Comunale.

El segn del vèndri: (4ª campana)

Alle 15,00 di ogni venerdì per ricordare la Passione di Cristo.

I segn gròs: (3 campane)

Scampanio alla vigilia di tutte le festività e delle messe più importanti. Per la “Mésa granda cantàda” suonavano 5 campane.

I segn de le fonsioni: (3 o 5 campane)

Per le celebrazioni festive pomeridiane, si suonava mezz’ora prima del rito e per la benedizione finale durante il canto del Tantum ergo sacramentum.

Canpanô:

Alla sera del martedì grasso annunciava il prossimo inizio del periodo penitenziale della Quaresima.

Era anche così chiamato il concerto campanario azionato da una tastiera posta nella cella delle campane che azionava direttamente i batacchi.

Sonàr i Vespri:

Annunciava la recita delle preghiere serali festive.

L’agonìa: (I gh’é sona l’agonìa a …)

Avvisava la comunità che qualcuno stava morendo.

Veniva suonata la 4ª campana intervallata con colpi de canpanèl. Anche quando portavano el Signôr, il Viatico, al letto del morente, vi era un opportuno segnale: un cotarôl precedeva il sacerdote suonando un campanello.

I segn da mòrt:

El canpanèl da morti: (6ª campana) per un bambino.

El segn da mòrt da òm: (3ª campana) per un uomo.

El segn da mòrt da dòna: (2ª campana) per una donna.

Per ‘na madre cristiana: (2ª/6ª campana) per le defunte iscritte all’associazione cattolica delle Madri Cristiane.

Canpane a martèl:

Per grave calamità o emergenza pubblica.

El segn de tenporàl: (5 campane)

I gh’é sona al tenp”. Per l’arrivo di un fortunale e per scongiurare una possibile rovinosa grandinata.

Sul campaniletto dell’Oratorio, c’è un piccola campana, datata 1742, su cui spicca la scritta: «A fulgure et tempestate, libera nos Domine»: dal fulmine e dalla tempesta, liberaci Signore. Invocazione che veniva recitata durante i riti delle Rogazioni.

Nelle immagini vediamo la torre campanaria (foto 1) con sopralzo del 1886 e orologio sui quattro lati, come appariva ai cittadini fino al momento del crollo nel gennaio 1977 (foto 2), le campane conservate prima del restauro (foto 3) e“el Canpanô” restaurato (foto 4), la struttura realizzato dalla ditta Cordioli & C. per sorreggere le campane per il 30° anniversario nel 2007 (foto 5) ed infine un concerto di moderni campanari (foto 6)

Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5
Foto 6

Le canpane de Valès (dati tecnici):

Iscrizioni, tonalità, pesi e misure del concerto di nove campane in re naturale (1886/1964), ora esposte su una struttura in ferro a lato della chiesa. Tutte fuse dalla premiata fonderia Luigi Cavadini di Verona.

1 – 1886 SANCTE PETRE APOSTOLE PRECARE PRO NOBIS NE DEFICIAT FIDES NOSTRA. (San Pietro Apostolo prega per noi affinché la nostra fede non venga meno).

Tonalità: RE     Peso ql. 10,14 Ø 1240 mm

2 – 1886 SANCTA MARIA MATER DEI ORA PRO NOBIS. (Santa Maria, madre di Dio, prega per noi).

Tonalità: MI     Peso ql. 7,20 Ø 1100 mm

3 – 1886 SANCTE ROCHE FAC NOS AB OMNI ANIMAE ET CORPORIS DIRA CONTAGIONE INNOXIOS. (San Rocco rendici immuni da ogni violento contagio dell’anima e del corpo).

Tonalità: SOL     Peso ql. 4,26 Ø 930 mm

4 – 1902 SANCTE JOSEPH ADJUVA NOS IN MORTENE PERMEAMUS IN TREMENDO JUDICIO. (San Giuseppe aiutaci nella morte a non subire un tremendo giudizio).

Tonalità: FA DIESIS     Peso ql. 5,16. Ø 990 mm

5 – 1911 SANCTE CAJETANE DA NOBIS IN DEO SOLO CONFIDERE. (San Gaetano donaci di confidare solo in Dio).

Tonalità: LA    Peso ql. 2,99 Ø 825 mm

6 – 1964 A PERENNE RICORDO DEI PARROCCHIANI CADUTI IN GUERRA OFFERTA DALLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE.

Tonalità: SI    Peso ql. 2,15 Ø 760 mm

7 – 1964 IN MEMORIA DEL CONCILIO VATICANO II E DEL SUO PROMOTORE PAPA GIOVANNI XXIII.

Tonalità: DO DIESIS     Peso ql. 1,50 Ø 680 mm

8 – 1964 OFFERENTE SAC. UMBERTO BENINI A SAN ZENO PATRONO DEI VERONESI.

Tonalità: RE    Peso ql. 1,30. Ø 640 mm

9 – 1964 AGLI ANGELI CUSTODI DEI VOSTRI BAMBINI.

Tonalità: MI    Peso ql. 0,90. Ø 565 mm

Peso totale delle sole campane: ql. 35,60 (con i contrappesi il peso raddoppia).